L’Iraq e il petrolio

I dati recenti riportano un forte aumento delle esportazioni di petrolio dell’Iraq, che hanno raggiunto i livelli più elevati del 2017 (Compendium Value approfondisce in questo articolo).

Le petroliere, infatti, hanno imbarcato 122 milioni di greggio iracheno solo nel mese di maggio, con un flusso pari a 3,93 milioni di barili al giorno, un volume lievemente inferiore a quello di novembre 2016 e superiore a quello di ottobre, mese di riferimento per il fissaggio delle quote produttive dei singoli paesi.

L’Iraq si era posto degli obiettivi piuttosto ambiziosi per quanto riguarda l’espansione della propria capacità produttiva di petrolio; questi obiettivi, unitamente alla situazione economica attuale del Paese, lo rendono uno dei più controllati in termini di conformità agli impegni presi.

OPEC e i produttori alleati, infatti, stanno lavorando per frenare l’eccedenza di prodotto che impedisce alle quotazioni di superare i 50 dollari per barile in modo stabile. Il ruolo dell’Iraq, in questo contesto, è fondamentale in quanto rappresenta il produttore con maggior capacità di espansione della produzione e, essendo poco incline a ridurre le esportazioni, si pone al centro di polemiche e controlli.

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